Google Pixel sfidano iPhone: non c’è partita!

Buone nuove dal fronte di Mountain View, dove gli ingegneri di Big G hanno appena sfornato due ottimi smartphone firmati Google dentro e fuori: ma c’è qualcosa nei Google Pixel che ancora non convince.

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Da un po’ di anni a questa parte la fine dell’estate per gli amanti del settore della tecnologia mobile, e in particolare degli smartphone, rappresenta il periodo dell’anno più atteso per scoprire tante novità e le proposte di big come Apple e suoi nuovi iPhone, ma anche Samsung con i suoi Note, oppure Google con i suoi Nexus.
Passano gli anni e passano anche le mode, cambiano le esigenze e con esse anche i nomi di una linea di smartphone che ha fatto la storia nel segmento mobile di mamma Google, ed è così che siamo giunti allo scorso 4 Ottobre con la presentazione dei nuovi gioiellini made in Mountain View.
Nexus?
No, Pixel.

Google Pixel: piacere di conoscervi

Due dispositivi simili ma differenti, mossi dallo stesso animo moderno ma con le dovute personalizzazioni necessarie ai diversi formati, uno da 5 pollici e l’altro in versione XL da 5.5.
Google Pixel e Google Pixel XL sono le due nuove proposte di Big G nel campo della telefonia mobile, con un nuovo nome che rimpiazza la classica linea dei suoi Nexus, gli storici smartphone che si ponevano sul mercato come riferimento per tutti gli altri produttori su come sarebbe dovuto essere un grande smartphone per il sistema operativo del robottino verde.
E anche quanto sarebbe dovuto costare, con un prezzo competitivo che fino alla versione 5 era davvero aggressivo e in grado di sbaragliare la concorrenza, omologandosi poi agli (alti) standard della massa dal 2014 ad oggi.

Per la prima volta pare che Google abbia voluto mettere mani in pasta non solo sulla parte software ma anche su quella hardware, creando uno smartphone dalla A alla Z – o almeno questo è il messaggio che vogliono lanciarci, dal momento che comunque materialmente i Google Pixel sono stati assemblati da HTC.

Non più Samsung, LG, HTC o Huawei, dunque, ma Google in persona che si occupa di creare uno smartphone completo sotto ogni punto di vista, con un sistema operativo plasmato su precise specifiche tecniche che possano dare il meglio dell’esperienza vissuta fino ad oggi.

Come sono fatti i nuovi smartphone di Google

Nuovo nome, solita garanzia, i nuovi smartphone di Google sono device di alta qualità in grado di offrire il meglio del momento, con un’estetica particolare che non sembra essere piaciuta ai più – men che meno alla scrivente.

A differenza degli attuali canoni dove lo smartphone “più snello è e meglio è“, quelli di Google hanno ben pensato che mentre Apple toglie il jack audio da 3.5 millimetri per guadagnare spazio e tentare di assottigliare ancor di più la silhouette dei suoi iPhone, era cosa buona e giusta arrivare a proporre un dispositivo di 8.6 millimetri di spessore.
Ovvero quanto un top di gamma Samsung molto noto al pubblico mondiale di ben quattro anni fa: il Galaxy S3.

Ma volendo sorvolare sulla mole del device, fingendo l’inesistenza del paragone con la concorrenza attuale, per quanto encomiabile la scelta di vetro ed alluminio per i nuovi Google Pixel, diciamo che l’estetica non è proprio un punto forte di questi terminali.
Lo strano design della back cover di questi telefoni spezzato in due e con colori poco brillanti conferiscono ai dispositivi un’aria quasi giocattolosa, con buona pace del fatto che si tratti di due top di gamma.

Dal fronte interno, quello più allettante, Google Pixel presenta:

  • Display AMOLED da 5 pollici con risoluzione 1080 x 1920 pixel, con densità 441 ppi e protetto da Gorilla Glass 4
  • Processore quad core Qualcomm Snapdragon 821 con frequeza da 2.15 Ghz
  • GPU Adreno 530
  • Memoria Ram da 4 GB
  • Memoria interna non espandibile da 32 o 128 GB
  • Fotocamera posteriore con sensore Sony da 12.3 megapixel, apertura focale F/2, autofocus, touch focus, dual flash LED, HDR, risoluzione massima delle foto da 3698 x 2976 pixel e in grado di registrare video in 4K
  • Fotocamera anteriore da 8 megapixel
  • Connettività WiFi, Bluetooth 4.2, GPS, NFC
  • Supporto reti LTE
  • Lettore di impronte digitali (posto sul retro)
  • Batteria da 2770 mAh

Mentre per quanto rigurda Pixel XL, le differenze sono nella grandezza del display che qui arriva a toccare una diagonale da phablet di 5.5 pollici, la risoluzione conseguente da 1440 x 2560 pixel con densità da 534 ppi, e la batteria più potente di 3450 mAh.

Google Pixel: what’s new?

La vera novità – e non rivoluzione – sta nel fatto che i due Google Pixel sono degli smartphone interamente basati sul nuovo assistente virtuale Google Assistant, una versione evoluta e potenziata di Google Now che riesce a rendere più comoda e facile l’esperienza d’uso attraverso i comandi vocali.
Tutto il concetto dei Pixel ruota intorno a questo assistente, che si ostina a voler restare sempre in ascolto per esaudire ogni tua richiesta, a suggerirti cosa cercare o pensare, e a fare in modo che tu non provi mai ad uscire dal – seppur sconfinato – caro universo di Google.

Un assaggio delle sue capacità puoi trovarlo fin da subito nell’applicazione di messaggistica di Big G, tale Google Allo, dove esiste una chat dedicata con Google Assistant dov’è possibile chiedere qualunque informazione tu desideri senza abbandonare l’app per raggiungere l’onniscienza di Google online.

In conclusione: Google Pixel ha di nuovo che si tratta dello smartphone che puoi comandare con Google Assistant.

Imitazione degli iPhone o disastro su tutti i fronti?

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Sono in molti ad azzardare l’accostamento tra i Google Pixel e i melafonini di casa Apple, vuoi per l’idea di voler mantenere software e hardware sotto lo stesso nome, vuoi per gli sfottò che Google stessa ha lanciato a quelli di Cupertino anche nel video introduttivo, insomma il paragone sembra necessario.

Per quanto possa essere sbagliato voler tentare di iPhonizzare a tutti i costi un dispositivi Android, seppur concepito, ideato e costruito nella stessa casa di mamma Google, si tratta di due mondi completamente diversi che solo a volerli accostare per un semplice paragone sarebbe follia pura.
Gli iPhone sono da sempre uno status-symbol, e per quanto Samsung e similari si sforzino per creare copie alternative, quelli che girano con il sistema operativo open source risulteranno sempre “pop” ai più, a differenza del concetto elitario degli iPhone che ormai si è impossessato della nostra percezione dei melafonini.

Due-cose-diverse.
Ripeti con me.

L’estetica, la non resistenza all’acqua e l’unica novità (inquietante) di Google Assistant, infine, non possono giustificare una fascia di prezzo così alta.

Arrivo sul mercato e costi

Pare proprio che Google stavolta si sia sbizzarrita e voglia proporre il suo Google Pixel con il seguente listino prezzi:

  • Google Pixel da 32 GB a 759 euro
  • Google Pixel da 128 GB a 869 euro
  • Google Pixel XL da 32 GB a 899 euro
  • Google Pixel XL da 128 GB a 1099 euro

Insomma, prezzi alla Apple per dispositivi che ancora non si sa se e quando potranno un giorno arrivare da noi qui in Italia, dei quali tantomeno si conoscono i canali di distribuzione.
Seguiranno la tradizione e saranno ordinabili solo online, mantenendo questi prezzi così alti?
E, come presumibile, bisognerà aspettare fino all’anno prossimo per la distribuzione ufficiale in Italia?
A queste condizioni, sembrerà ancora così allettante un Google Pixel?

E tu cosa ne pensi, ti piacerebbe comunque avere tra le mani uno di questi due gioiellini moderni, oppure preferisci aspettare la prossima grande (e soprattutto vera) innovazione?

Maria Grazia
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