Il tablet Android convertibile di Google? Eccolo: Pixel C!

A metà strada tra un tablet Nexus e un Chromebook, Google propone un nuovo tablet Android convertibile: ecco il Pixel C, il tablet che si crede un notebook.

Pixel C

Non siamo nuovi agli esperimenti (solitamente ben riusciti) di Google, ma questa novità potrebbe rivelarsi una scelta alquanto rischiosa: il Pixel C di Mountain View è un tablet Android corredato di tastiera fisica per le diverse esigenze.

Da sempre le grande aziende produttrici di elettronica di consumo provano a soddisfare i bisogni degli utenti più esigenti, che richiedono alte performance e praticità negli spostamenti nei device che hanno intenzione di acquistare, ed è questo il motivo per cui a volte dalle proposte sul mercato escono fuori dei veri e propri ibridi.

È il caso dei tablet convertibili, ovvero dei particolari tablet che sono in grado di trasformarsi in una sorta di pc laptop all’occorrenza. Per la maggior parte delle persone, la differenza tra un tablet e un pc portatile sta nella praticità e comodità del primo: dimensioni più contenute, facilmente trasportabile e assenza della tastiera fisica sostituita dalla modalità di input di tipo touchscreen.

Ma magari fosse solo quello. Per forza di cose, solitamente un computer portatile è un dispositivo molto più potente rispetto a un tablet, caratteristica tenuta presente da chi necessita di un terminale abbastanza performante da poter permettere lo svolgimento di un lavoro o, addirittura, di sopportare pesanti sessioni di gaming.

Per tutti gli altri che, però, si fanno bastare l’offerta di un tablet ma non vogliono rinunciare alla comodità della tastiera fisica, sia per rispondere a una lunga e-mail che per redigere qualche documento, ecco che si fa viva la nuova proposta di Google: un tablet Android di ultima generazione che può essere abbinato a una tastiera, trasformandosi in una sorta di pc portatile.

 

Tablet Android convertibile: è la tastiera che fa la differenza

Pixel C + tastiera

Diciamoci la verità, Google non è che abbia fatto la proposta dell’anno con il suo nuovo Pixel C – dove C sta proprio per convertibile, nda. Di tablet abbinati alle tastiere ne abbiamo visti tanti (ho sentito nominare i Surface di Microsoft?) e di tastiere fisiche concepite appositamente per le tavolette ce ne sono a bizzeffe in giro. Ma allora perché dovrei valutare l’acquisto di un Pixel C?

Innanzitutto, perché è di Google! In secondo luogo, il particolare concepimento dell’accoppiamento tablet-tastiera val la pena di esser valutato. Il punto forte di Pixel C, infatti, sta nel caratteristico collegamento dell’accessorio al tablet Android: niente cerniere, nè binari fisici, e nemmeno cavetti di diversa natura, perché Pixel C e la sua tastiera diventano un tutt’uno grazie a un sofisticato sistema di magneti.

Attaccatura Pixel C

Calamite, sì, che riescono a tenere saldamente le due parti l’una all’altra, dove basterà semplicemente avvicinare il tablet alla tastiera per attaccare immediatamente le due componenti e iniziare a usare Pixel C come se fosse un pc portatile.

I magneti sono potenti abbastanza da permettere di tenere il tablet convertibile solo dalla parte del tablet o solo da quella della tastiera, o ancora di metterlo a testa in giù: tranquilli, non si staccheranno!
Una volta insieme, il tablet diventerà uno schermo col quale interfacciarsi tramite tastiera e con due diverse inclinazioni possibili di 100 e 130 gradi. Ma i magneti si rivelano molto comodi anche nel caso in cui non abbiamo bisogno della tastiera, permettendo di fissarla esattamente dietro al tablet e perfettamente allineata.

La tastiera comunica con il tablet via bluetooth, e una volta collegata non c’è bisogno di fare altro, poiché il tablet la riconoscerà immediatamente nascondendo la tastiera qwerty virtuale.

Anche la tastiera, come il tablet, è dotata di una batteria, ma non è necessario caricarla separatamente, dal momento che il semplice contatto con il tablet permette una ricarica a induzione che in pochi minuti concede svariati giorni di autonomia.

Tutti questi appena elencati sono i motivi per cui a Mountain View pensano di aver portato una certa novità nel settore dei convertibili, dove una proposta del genere non ha niente a che fare con le altre similari che offrono un accessorio molto spesso inutile, scomodo o poco usato dagli utenti.

 

Caratteristiche tecniche del tablet di Google

Per quanto riguarda l’anima del Pixel C, sappiamo che è costituita da:

  • Display da 10.2 pollici con risoluzione 2560 x 1800 pixel e densità di 308 ppi
  • Processore quad core NVIDIA Tegra X1
  • GPU Maxwell
  • Memoria Ram da 3 GB
  • Memoria interna disponibile in due varianti da 32 e 64 GB
  • Porta USB di tipo C (reversibile)
  • Sistema Operativo Android Marshmallow 6.0
  • Altoparlanti stereo
  • 4 microfoni per la ricezione dei comandi vocali
4 microfoni Pixel c

I quattro microfoni per i comandi vocali di Pixel C

Non un vero e proprio top di gamma insomma, ma questo tablet di Google sa comunque il fatto suo, e oltre ad avere a bordo sin dall’uscita il nuovissimo Android Marshmallow 6, gli sviluppatori di Big G promettono aggiornamenti per Pixel C ogni 6 settimane. Mica male!

 

Costi e arrivo sul mercato

Il tablet convertibile di Google arriverà entro la fine dell’anno, presumibilmente per Natale, sul mercato degli Stati Uniti a un costo di 499 dollari per la versione a 32 GB e a 599 dollari per quella a 64 GB.
Dimenticavo, la tastiera ha naturalmente un costo a parte di ben 149 dollari!

Considerando le diverse tassazioni cui sono sottoposti solitamente questi dispositivi che arrivano sul mercato italiano, se Google riuscirà comunque a mantenere un costo (relativamente) basso potrebbe fare davvero strage di cuori anche nel nostro paese, così come già accade per i device Nexus made in Moutain View.

 

Pixel C promosso o bocciato?

Cercando di tirare un po’ le somme sull’ultima proposta di Google, potremmo accettare l’idea di questo nuovo tablet Android, pur sempre firmato da un colosso come Big G, come un convertibile solo se non abbiamo troppe pretese di rapportarlo a un pc portatile. Come vale per tutti i tablet dotati di una tastiera fisica, naturalmente non è possibile riuscire a paragonare l’esperienza di un tablet a quella di un pc, com’è giusto che sia a causa di dimensioni, equipaggiamento hardware e conseguente potenza di calcolo.

Che cosa manca a questo tablet Android convertibile? Per quanto stiamo parlando comunque di un device da valutare, se siamo alla ricerca di un buon tablet che all’occorrenza possa mostrarsi comodo anche per la scrittura, per esprimere al meglio l’idea di convertibile Google dovrebbe puntare maggiormente a un ecosistema software in grado di rendere l’esperienza simile a quella che avremmo con un pc. Ovvero, una volta collegata la tastiera, dovremmo poter beneficiare di un ambiente in grado di gestire al meglio l’esigenza dell’utente, che riesca a ricordare l’ormai consolidata familiarità con i notebook.

Ma si tratta pur sempre di un tablet Android, riuscirà Google a stupirci?

In conclusione, considerando il prezzo non eccessivo, il più che buono comparto hardware, la singolare tastiera e la solidità del dispositivo in alluminio, l’idea del Pixel C è ampiamente promossa.

E a voi piace questa proposta di tablet Android alternativo? Dite la vostra nei commenti qui sotto al post!

Maria Grazia
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