Huawei vs USA: rinnovato il bando di un anno, smartphone ancora senza servizi Google
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha esteso il divieto di intrattenere rapporti commerciali con alcune aziende cinesi come Huawei, impedendo ancora l’uso delle app di Google sui nuovi smartphone dell’azienda.
È passato ormai quasi un anno da quando il presidente USA ha inserito Huawei, ZTE e altre società cinesi nella cosiddetta Entity List, e le cose non accennano a cambiare. È stato infatti appena prolungato il divieto per queste aziende di intrattenere liberi rapporti commerciali con le compagnie statunitensi, con pesanti risvolti sia sul versante economico che su quello dell’utilizzo da parte dei clienti.
Cosa comporta l’estensione del divieto
La questione è piuttosto complessa ma, volendo riassumere, Huawei e le altre aziende bannate non possono avere liberi scambi commerciali con le aziende americane. Non si tratta soltanto di servizi o prodotti, poiché il divieto colpisce in maniera pesante anche le infrastrutture in corso d’opera sulla realizzazione delle nuove reti 5G, settore in cui Huawei ha sempre ricoperto un ruolo di primaria importanza.
Per i consumatori, tuttavia, il divieto di Huawei si traduce nell’impossibilità di utilizzare i servizi Google sui nuovi smartphone del brand. A causa del bando, Huawei ha già lanciato sul mercato due linee top di gamma senza usare la versione di Android confezionata da Google, ma solo la sua versione open source, e senza poter preinstallare le applicazioni con licenza di Google. Parliamo di Mate 30 Pro e della linea P40, che hanno costretto Huawei a creare e investire fortemente su un nuovo ecosistema software, per garantire ai clienti la possibilità di usare applicazioni diffuse come Facebook, Instagram o WhatsApp.
Nella pratica, non è possibile usare il Play Store sugli smartphone Huawei prodotti dopo il divieto di maggio 2019. Per questo motivo, su questi device è presente un altro store realizzato appositamente da Huawei, chiamato AppGallery, dal quale è possibile scaricare la maggior parte delle applicazioni più note e diffuse. Eccezion fatta per le applicazioni di Google come Gmail o Maps, per le quali è necessaria una procedura non ufficiale più complessa – e comunque scoraggiata dalla stessa Google.
Perché Huawei è stata bannata dagli USA
La Casa Bianca continua ad accusare Huawei e le altre aziende cinesi di spionaggio attraverso i loro dispositivi, e di lavorare in segreto per il governo cinese. Nonostante tutte le accuse siano sempre state prontamente smentite, ancora oggi Trump ha prolungato il divieto dichiarando che Huawei, così come altre aziende cinesi, rappresentano una minaccia alla sicurezza nazionale e alle politiche estere. Pertanto, non è possibile, secondo gli USA, allentare la presa sul divieto cominciato lo scorso anno. All’orizzonte, per il momento, non sembrano avvistarsi neppure concessioni temporanee come accaduto più volte nel corso degli ultimi 12 mesi.
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