Inbox: la nuova postmail di Google non soddisfa [Test]

Inbox Gmail

Incredibile ma vero, mister G non smette mai di stupirci con le sue novità in termini di dispositivi ma anche di servizi, e da pochi giorni ha presentato ufficialmente un nuovo servizio per la posta elettronica: Inbox.

 

Inbox: che cos’è?

Che cos’è Inbox? Semplicemente, si tratta di un nuovo client per la posta elettronica che, a differenza del celebre Gmail, è in grado di gestire la posta derivante da vari provider, non solo da quello di Google.

Ce n’era effettivamente bisogno di Inbox? Sì, se consideriamo che le alternative ad oggi non hanno le potenzialità che presto Inbox metterà al servizio di tutti noi.

 

Che cos’ha di nuovo Inbox?

Sostanzialmente, con Inbox ci troviamo di fronte a un servizio di posta elettronica che coniuga la comodità e l’usabilità cui sono tanto affezionati gli utenti di Gmail, con l’aggiunta delle caratteristiche di Google Now.

Inbox non raccoglie semplicemente le e-mail in arrivo dalle varie caselle di posta, le raggruppa per messaggi simili con il riconoscimento automatico del contenuto, grazie agli avanzati algoritmi di Google, mettendo in evidenza i messaggi più importanti sotto forma di cards, in perfetto stile material design cui ci ha già abituati Android Lollipop.

Ma una delle caratteristiche più comode di Inbox è la possibilità di impostare promemoria per non dimenticare le attività più importanti della giornata oppure di rimandare la notifica per la lettura dell’e-mail in arrivo con la funzione “Posticipa”, che ci riproporrà l’avviso di nuova e-mail da leggere in un altro momento – scelto precedentemente da noi stessi per il posticipo.

Ma Google ha anche avuto cura di rendere la ricerca di ciò che più ci serve estremamente facile e immediata, offrendo la possibilità di cercare velocemente quell’informazione specifica di cui abbiamo bisogno, senza andare a spulciare messaggio per messaggio in ogni profilo di posta.

Last but not least, Inbox sarà ovviamente in grado di dialogare con Gmail, comprendendo anche le e-mail provenienti dagli account Google con una modalità di gestione tutta nuova e semplificata.

 

Perché creare Inbox?

Molto probabilmente, Inbox nasce perché c’era bisogno di una sferzata di novità, qualcosa che potesse realmente rispondere alle esigenze degli utenti (e che non si limitasse esclusivamente al mondo Google), ma senza portare eccessivo scompiglio per chi usa regolarmente Gmail e si trova bene così.

Ecco dunque il lancio di un servizio nuovo, che riesce ad affiancarsi al tradizionale Gmail ma che allo stesso tempo può essere innovativo, pratico ed efficiente. Un inno all’ordine e alla produttività, che aiuterà gli utenti a catalogare le e-mail in modo veloce, e che permetterà di distinguere a colpo d’occhio i messaggi più urgenti dagli altri.

Inoltre, con i soliti gruppi alla Gmail quali Promozioni, Finanza, Aggiornamenti e Social, i messaggi saranno tutti perfettamente ordinati secondo la categoria d’appartenenza, con la possibilità, introdotta da Inbox, di aggiungere o modificare categorie secondo le necessità e i gusti personali.

 

Ok, voglio provare Inbox

Attualmente è possibile scaricare l’applicazione apposita da Play Store e App Store, ma per testare le nuove funzionalità di Inbox bisogna avere un invito ufficiale di Google, richiedibile (manco a dirlo) con un e-mail all’indirizzo inbox@google.com.

Inbox è compatibile con dispositivi che girano con Android dalla versione 4.1 in poi, attualmente come applicazione separata che amplia l’offerta di Gmail, ma che probabilmente, in un futuro non troppo lontano e se appoggiato da un largo consenso degli utenti, potrebbe addirittura sostituirlo.

 

Inbox testato da Tecnologia 360

Avendo ricevuto l’invito per provare il nuovo Inbox, mi sono precipitata a scaricarlo per testare l’effettiva bontà dell’applicazione, con risultati più o meno soddisfacenti.

Innanzitutto, partiamo dal presupposto che l’ho provata su un Samsung Galaxy S3 con a bordo Android 4.3 e devo dire che l’entusiasmo iniziale si è subito trasformato in perplessità: l’applicazione pesa 36.05 MB, scaricata via connessione WiFi e con il segnale al massimo, eppure il download è stato estremamente lento. Pazienza, mi son detta, vuol dire che ne varrà davvero la pena.

Ma subito dopo l’installazione lo smartphone ha avuto qualche momento di sussulto: non era più reattivo ai miei comandi e il tempo di risposta nel tentativo di sbloccarlo era troppo. Non mi sono persa d’animo ed ho prontamente riavviato il dispositivo, e da qui nessun impuntamento. Sarà stata una coincidenza.

Ma la sopresa più amara, concedetemelo, è stata scoprire che in realtà, a differenza di quanto millantato negli ultimi giorni, Inbox by Gmail non è in grado di raccogliere tutte le caselle di posta elettronica come ci aspettavamo.

In particolare, l’applicazione ha da subito riconosciuto tutti i miei account Google – 4, di cui 3 con dominio gmail.com e uno con hotmail.it, precedentemente configurati sullo smartphone per monitorare la posta elettronica – ma nel tentativo di selezionare quello di Hotmail mi restituisce un errore che invita a riprovare più tardi.

errore inbox

Ecco, sicuramente starete pensando che sono una sciocca, poiché Inbox by Gmail è naturale che funzioni soltanto con account proprietari di Google! E invece no, per due motivi:

  1. perché la caratteristica più succulenta e pubblicizzata di Inbox by Gmail era, appunto, quella di poter aprire le porte anche all’esterno del mondo Gmail.
  2. perché quell’account, seppur con dominio hotmail.it (sono una romantica tradizionalista, sì, e quindi?!) è l’indirizzo che ho associato a Google e che ho utilizzato per registrarmi a Google Plus.

Che cosa sto cercando di dire? Che se la versione definitiva di Inbox sarà come questa su invito, allora di rivoluzionario ci sarà ben poco, dal momento che l’account Hotmail ha comunque a che fare con Big G, e a conferma di ciò vi è il fatto che l’applicazione ne riconosce l’indirizzo tra quelli di Google.

Account Inbox by Gmail

In conclusione?

Ho trovato molto deludente la mancanza di apertura nei confronti di altri provider, ma la praticità d’utilizzo di Inbox creerà ben presto dipendenza. È infatti facile e immediato: alla sua apertura basta davvero una semplice occhiata per capire quali sono i messaggi in arrivo più importanti, con la catalogazione per gruppi che rende il tutto molto più veloce e fruibile.

Con un semplice swipe è possibile togliere dal “primo piano” i messaggi appena letti contrassegnandoli come “completati”, mentre una delle vere chicche di Inbox è rappresentata dal pin che ci permette di impostare promemoria relativamente a una data e-mail.

Promemoria Inbox

Attenzione, però, il promemoria funzionerà solo con connessione attiva!

A tal proposito, Inbox offre la possibilità di settare un promemoria in base a una data e orario specifici o, addirittura, grazie alla geolocalizzazione, di ricevere il promemoria in un luogo preimpostato.

Inbox si rivela essere l’assistente di posta elettronica che mancava davvero, integrando funzionalità comode e semplici, che sicuramente faranno la felicità di tanti, ma solo quando sarà giunto al suo stato definitivo.

E per il problema degli altri account di posta elettronica non funzionanti? Sinceramente credo (spero) si tratti di una mancanza dovuta semplicemente alla fase iniziale in cui si trova il servizio, non dimentichiamo infatti che Google sta tastando il terreno per capire come reagiranno gli utenti alle novità di Inbox per decidere se e quando lanciare il servizio con tutte la sue potenzialità.

Chi di voi ha ricevuto l’invito per provarlo? Che cosa ne pensate di Inbox e quali sono le problematiche – eventualmente – riscontrate?

Maria Grazia
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