Google Allo: ancora un’inutile alternativa a WhatsApp?

Anche dal fronte Mountain View viene dichiarata ufficialmente guerra al mondo della messaggistica istantanea capeggiato da WhatsApp: ecco Google Allo, cos’è, come funziona, e le caratteristiche che potrebbero convincerti a installare l’applicazione di Big G.

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Ancora una volta l’universo dell’IM viene dilatato dalla presenza dell’ennesima applicazione: da quando WhatsApp ha spianato la strada all’invio e ricezione di messaggini gratuiti solo sfruttando la connessione internet, se ne sono susseguite di tutti i tipi, tra Telegram, LINE, WeChat e la chat di Facebook con il suo Messenger, è tutto un susseguirsi di parole, digitazione, tasti ed emoji.

Queste giusto per citare le più gettonate, ma il mondo delle applicazioni per inviare e ricevere messaggi è davvero già molto affollato, quindi perché proporre una nuova alternativa se esistono già decine di servizi che sono in grado di fare la stessa cosa?
Questione di gusti, di abitudini, e di quel tocco in più caratteristico di ogni singola app, certo, ma il leader dei motori di ricerca con il suo Google Allo tenta di farsi strada proponendo una piattaforma che possa rendere comoda e completa la tua esperienza sotto tutti i punti di vista: scopriamone di più conoscendo questa nuova Google Allo nelle prossime righe!

Google Allo non è la solita app per messaggi

Vediamo di capirci: cosa puoi fare con Google Allo?
Con quest’app puoi:

  • Inviare messaggini di testo ai tuoi amici e riceverne risposte
  • Usare le ormai consolidate emoji, ma anche gli stickers
  • Scrivere o disegnare su una foto come dal Photo Editor di Telegram.

Ok, fino ad ora si tratta di feature già conosciute che sanno offrire anche tutti gli altri concorrenti, e allora perché mai dovresti essere curioso di scaricare quest’applicazione sullo smartphone?

Perché con questa nuova proposta Google amplia il mondo dell’app per messaggi fornendoti le risposte di cui hai bisogno direttamente nella chat: sulla scia dei molteplici servizi offerti – ad esempio – dai bot di Telegram, Google ha deciso di sperimentare una sorta di assistente virtuale che possa aiutarti ad organizzare un viaggio, prenotare un ristorante o leggere news direttamente nelle chat con gli amici!

L’assistente virtuale

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Insomma, all’interno di Google Allo c’è una sorta di maggiordomo so-tutto-io che è sempre lì pronto per esaudire ogni tua richiesta, con il quale puoi chattare direttamente selezionando la chat Google Assistant, per soddisfare qualsiasi necessità, oppure che puoi richiamare in una qualsiasi chat con gli amici per ottenere la risposta in modo immediato e più che pratico.

Se ti stai chiedendo qual è il tipo di richieste che il bot di Google Assistant è in grado di esaudire, sappi che puoi chiedergli di tutto: se tu e il tuo amico state discutendo del nome di uno degli elfi dell’universo Tolkien e non riuscite a venirne a capo, invece di uscire dall’app e cercare (su Google) online la risposta, basterà digitare @google e la domanda relativa direttamente nella stringa del testo della chat.
Il risultato della ricerca sarà mostrato a tutti i membri della conversazione e,  oltre a una curiosità d’informazione, potrai usarlo per scoprire le tariffe per acquistare un biglietto per il treno, oppure le previsioni meteo, l’albergo più vicino, o ancora un buon ristorante in zona.

L’onnisciente Google risponderà a tutte le tue domande direttamente nella chat.

Installazione e primo impatto d’uso

Se hai deciso di dare una chance alla nuova trovata di Google, non devi fare altro che recarti su Play Store o iTunes e scaricare l’applicazione rispettiva per Android o iOS.

Google Play Storeitunes

Una volta installata, la procedura di configurazione ti risulterà familiare, infatti dovrai:

  1. Dare le opportune autorizzazioni a Google Allo
  2. Inserire il tuo numero di telefono e attendere l’SMS con il codice di verifica
  3. Inserire il codice nell’apposito campo
  4. Scattare un selfie al momento oppure scegliere una tua foto dalla galleria immagini per impostare la foto profilo
  5. Inserire il tuo nome alla richiesta Come ti chiami?
  6. Iniziarti al mondo di Google Allo

Insomma, si tratta della classica procedura che richiedono tutte le applicazioni di questo tipo, e al termine ti troverai davanti a una schermata tradizionale di instant messaging: la parte principale superiore della schermata sarà riservata ai messaggi che invii o ricevi, mentre da quella inferiore potrai inserire il testo, e dal tasto “+” accedere agli stickers, alla fotocamera o alla galleria, potendo inoltre inviare la posizione del momento ai tuoi contatti via chat.
Nella parte destra, invece, potrai aprire e scegliere le emoji preferite, oppure registrare un messaggio vocale.

E la privacy?

Se hai già letto qualcosa riguardo Google Allo, probabilmente avrai notato le dichiarazioni di Edward Snowden a proposito di quest’app, con i suoi consigli di non installare l’applicazione made in Google a causa della poco trasparente gestione delle conversazioni salvate sui server dell’azienda.
Che i big del settore siano famelici dei nostri dati al fine di creare una profilazione sempre più precisa è già noto da tempo e confermato dalla vicenda di WhatsApp con Facebook, ma in risposta a questi dubbi i vertici di Google fanno sapere che è possibile eliminare le conversazioni in qualsiasi momento, senza lasciare alcuna traccia.

E se non dovesse bastare, puoi ricorrere alla crittografia end-to-end, ovvero quella che codifica il tuo messaggio in modo tale che potrà leggerlo solo il tuo destinatario, passando alla modalità in incognito dell’app.

L’onnipresenza di Google

Con Allo il colosso dei motori di ricerca si assicura ancora di più che i suoi utenti non escano per nessun motivo dall’universo di Google, messaggiando, cercando, prenotando e informandosi direttamente con uno dei suoi ormai innumerevoli servizi.
La cosa che inizia ad avere un retrogusto di macabro è che la chat di Google Allo studia i nostri comportamenti e le nostre risposte in chat, proponendoci suggerimenti su ciò che vogliamo rispondere ai nostri contatti: questa fastidiosa tendenza di Google a suggerirci cosa cercare, rispondere o pensare può essere davvero comoda o inquitante?

In conclusione, se la prima legge del marketing (altrimenti conosciuta come legge della leadership) è vera, e cioè che è meglio essere primi che meglio degli altri, Google potrebbe fare fatica a prevaricare sull’ormai consolidato impero di WhatsApp – nonostante il superamento del milione di download di Google Allo a distanza di una sola settimana dal lancio ufficiale.

A meno che gli utenti dell’applicazione ormai di proprietà di Zuckerberg non siano stanchi di WhatsApp e delle incertezze sulla sua sicurezza e decidino di migrare verso altre (insicure) sponde: ma riuscirà Google Allo a farsi strada tra il successo di WhatsApp, rincorso da Telegram e seguito da tutti gli altri?

Maria Grazia
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